Ghigliano Danila

Opere

La svolta del respiro. Riconoscersi, 2013. Tempera su cartapesta, 20,5x20,5x17,5 cm

Elegia per una città. Oltre la frontiera (particolare), 2011. Tempera e matite colorate su cartapesta, 11,5x40x8,5 cm

Buio sole lasciami sognare, 2016. Puntasecca su plexiglass, 16x16 cm

Les désorientés, 2016. Puntasecca, acquatinta su zinco e matite colorate, 28x18 cm

Ghigliano Danila

Mondovì, 1949 (Cn). Vive e lavora a Torino

Ha studiato a Cuneo e Torino; qui frequenta l’Accademia Albertina di Belle Arti, perfezionandosi poi in Tecniche grafiche a Venezia. I suoi maestri, a cui va sempre la sua gratitudine, sono stati Francesco Franco e Mario Calandri, Enrico Paulucci e Mario Davico. Ha appreso molto anche da Riccardo Licata. Dall’incisione, pur senza mai abbandonarla, è trasmigrata verso la scultura disegnata e dipinta, in un’aspirazione inconfessata a un’arte totale, e indivisibile, nella quale tecniche diverse si confrontano e si fondono per far emergere, intrecciate, materia, forma, segno, colore. La carta, il cartone, la cartapesta, il legno, il rame, lo zinco, sono le basi molteplici sulle quali incide, disegna, tratteggia, impasta, scolpisce, colora: fonti preziose sono la letteratura, il cinema, la musica, e, soprattutto, l’opera di artisti del passato recente o lontano, suoi compagni di viaggio nel cuore della poesia in forma d’arte. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero. Sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private.

Opere

La svolta del respiro. Riconoscersi, 2013. Tempera su cartapesta, 20,5x20,5x17,5 cm

Elegia per una città. Oltre la frontiera (particolare), 2011. Tempera e matite colorate su cartapesta, 11,5x40x8,5 cm

Buio sole lasciami sognare, 2016. Puntasecca su plexiglass, 16x16 cm

Les désorientés, 2016. Puntasecca, acquatinta su zinco e matite colorate, 28x18 cm