Opere
Bolla Nicola
Saluzzo 1963. Vive e lavora tra Saluzzo e Torino
E’ agevole individuare le premesse della creatività di questo artista nel suo retroterra famigliare. Figlio di Piero Bolla, raffinato artista saluzzese, fin da piccolo è affascinato dall’idea di costruire da sé i propri giocattoli. Dimostra da subito una grande abilità manuale che lo porta dapprima a dipingere e, in seguito, a specializzarsi nella produzione scultorea. Il fascino che il collezionismo esercita su Bolla diventa il pretesto per costruirsi un proprio universo all’interno del quale raccogliere gli oggetti che ama ma che in realtà non trova disponibili. “ Amo collezionare per il gusto di collezionare in base all’idea di una wunderkammer che costituisce il filo rosso della mia raccolta privata, ma anche del mio essere artista”. “ Il mio grande sogno è sempre stato quello di crearmi una wunderkammer totale, con qualunque tipo di oggetto e a un certo punto ho capito che il grande pregio dell’artista è che può in qualche modo costruirsi i propri giocattoli. Così ho cominciato a costruire delle sculture che non immaginavo fossero delle sculture ma che erano gli oggetti che io avrei voluto collezionare e che non avrei potuto trovare da nessuna parte.”
Le sue invenzioni sono oggetti, pezzi dell’esistenza del quotidiano, molte volte appartenenti al mondo della povertà o del disagio, che realizza con cristalli Swarovski e poi anche con carte da gioco, avendo perfezionato una tecnica raffinatissima, inimitabile, al punto da diventare la sua personale e riconoscibilissima cifra linguistica.
L’utilizzo di queste modalità di rappresentazione trasformano i suoi oggetti eliminandone ogni parvenza di naturalità e conferendo loro un aspetto di contrastante artificialità, ricercata e falsamente preziosa, che fa riflettere sull’effimero che ci circonda, sulla percezione di caducità della ricchezza e del lusso. Di qui il senso ed titolo delle sue opere : Vanitas, come le nature morte cinque-seicentesche ricche di elementi simbolici allusivi al tema della caducità della vita. Le nuove Vanitas di Bolla ammoniscono sul carattere non eterno dei falsi valori del mondo contemporaneo estremizzando la presunta centralità dell’apparire invece dell’essere.
Bolla è stato invitato alla Biennale di Venezia nel 1995 e nel 2009; il suo ricco ed intenso percorso artistico lo ha condotto all’affermazione in Italia e nel contesto internazionale con varie esposizioni personali e collettive in Francia, Belgio, Stati Uniti e Cina e altri paesi.