Bianchi Dada

Opere

Le tre giovani in fiore // 1952

Rolandone

Nave

La luna ricorda // 1981

Bianchi Dada

Dada Bianchi, nata Maddalena Rolandone e detta Magda, nacque a Torino il 4 luglio 1917 da Margherita Olivero e Luigi Rolandone che, da Mondovì, si erano trasferiti nel capoluogo piemontese. Nel 1940 lasciò il lavoro e gli studi per la nascita del figlio Fausto e ritornò con i suoi a Mondovì, al rinchiuso. Nel 1944 subì un complicato intervento chirurgico ai polmoni e tre anni dopo venne ricoverata a Villa Novaro, casa di cura per la tubercolosi in San Lorenzo al Mare e qui incontrò Ego Bianchi. Accomunati dalla passione per l’arte, si innamorarono. Ego regalerà a Magda il nome di Dada in omaggio al Dadaismo. Dopo tre anni di fidanzamento, in un’alternanza di momenti sereni ed altri di crisi e di malattia, Ego e Dada si sposarono il 7 ottobre 1950 a Fiamenga di Vicoforte Mondovì. Nella loro abitazione di Mondovì Piazza, in via Vico, si accostarono a tutte le esperienze artigianali: dalle ceramiche ai tessuti e agli elementi di arredo. Dada collaborava con la pittrice monregalese Gemma Beccaria Tavella e disegnava sui tessuti. Nel marzo del 1951, Ego e Dada esposero insieme nelle “Salette dei tre Citroni” per l’Ente Provinciale per il Turismo di Cuneo. Nello stesso anno parteciparono insieme alla Mostra d’arte e di artigianato di Firenze e, il mese di luglio, li vide protagonisti di una mostra a due, con dipinti e ceramiche, nella “Terza Saletta del Caffè Aragno” di Mondovì, nuovo cenacolo per artisti ed appassionati d’arte. Sarà però la ceramica ad interessare Dada che si avvalse dei forni dello stabilimento di Marco Levi dove anche Ego si accostò alla ceramica prima di approdare ad Albisola Mare da Tullio Mazzotti. Nel 1953 ci fu il trasferimento a Cuneo, a villa Giusta, sul Viale Angeli. Qui strinse amicizie e partecipò con Ego attivamente alla vita culturale della città. Mentre Ego lavorava sia in Liguria che in Francia, lei si fermava a Sale Langhe, presso il forno di Ernesto Ferraris dove, tra il 1956 e 1957, lavorò assiduamente alle sue terrecotte di una fantasiosa ricchezza cromatica. Alla morte dell’amato compagno, avvenuta il 19 novembre 1957, fu Dada ad inaugurare il 7 gennaio la mostra postuma Les bateaux di Ego Bianchi a Milano, alla Galleria “Montenapoleone 6-A”. Da quel momento diventò la memoria di Ego e ripropose le sue opere in altre mostre postume. Cominciò a dedicarsi a una pittura di spontaneo racconto poetico dove convivevano memorie di infanzia e sogni staccati dalla dura e sofferta realtà quotidiana. Inserita nel filone della naïveté dove raccolse affermazioni internazionali, la sua fu però una pittura fantastica. Negli ultimi anni convisse con una grave malattia, mantenendo intatto il suo entusiasmo per la vita e il senso dell’umorismo. Morì a Cuneo l’8 marzo 1992.

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Le tre giovani in fiore // 1952

Rolandone

Nave

La luna ricorda // 1981