Opere
Sciarretta Basso
Basso Sciarretta è nato nel 1921 a Termoli, in Molise, ed è scomparso a Borgo San Dalmazzo nel 2006. Reduce dalla guerra sul fronte albanese, è risalito in Piemonte ed ha fatto parte della Resistenza, operando sulle colline di Langa. Nel 1948, dopo la laurea in Giurisprudenza, ha intrapreso la professione di assicuratore, a cui ha affiancato l’interesse per la pittura, frequentando lo studio di Dante Selva a Torino. La prima mostra personale di Sciarretta è del 1953, allestita insieme al proprio maestro, presso il Circolo Soleri di Torino, con rispondenza critica positiva. Nello stesso anno e in quello successivo è presente in esposizioni nazionali e regionali svoltesi nel Palazzo della Promotrice delle Belle Arti di Torino, ma dal 1955 al 1963 si è diradata l’attività pittorica e si è interrotta quella espositiva; la prima è ripresa in forme nuove e vigorose nel 1964 e la seconda è rilanciata nel 1967, ottenendo immediati e lusinghieri riconoscimenti di critica e di pubblico, ed è in seguito proseguita, copiosa, sino ad oggi con allestimenti di personali e partecipazioni a collettive in varie località principalmente italiane. Le personali postume più recenti si sono tenute nel 2009 all’Art Gallery La Luna di Borgo San Dalmazzo e nel 2010 al Circolo Sociale di Lettura di Mondovì Piazza. Sempre a Mondovì, nel 1971 ha ottenuto il 1° Premio del Concorso “Pòrti di Magnin” a Carassone e nel 1973 il 1° Premio del Concorso “Amici di Piazza”. A Cuneo, nel 1970, Sciarretta è tra i fondatori del gruppo Antischema e nel 1988 ha dato vita a Milano, con Gio Ferri e Vincenzo d’Azzo, al gruppo Filo Rosso. Basso è stato fino all’ultimo un appassionato e ironico sperimentatore di tecniche artistiche diversissime, dalla pittura ai metalli, dalla ceramica al grès, dai tessuti alla pasta di carta. I suoi quadri a olio su tela e su legno, eseguiti tra il 1949 e il 1953 presentano umili oggetti di studio, povere cose disposte su tavoli o ripiani con equilibrio calibrato e armonia di toni caldi e freddi, in atmosfere silenziose e intrise di luce. Negli oli degli anni Sessanta è protagonista la sola spatola che plasma una densa e corrugata materia pittorica e inscena balletti folcloristici mediterranei o paesaggi del Sud. Nei primi anni Settanta la pittura paesaggistica di Sciarretta evolve in direzione di una stesura a tassellature geometriche di materia colorata, che trovano un naturale sviluppo nella serie degli acquerelli intitolati Assemblaggi. Nel 1974 compaiono le prime sculture in grès a due fuochi e terracotta, che negli anni Ottanta si presentano in aspetto di figure mitologiche. Al 1975 risale l’originale ideazione di opere tessili in lana e cotone, trasformate negli anni Ottanta in realizzazioni di sculture tessili che innovano la tecnica tradizionale dell’arazzo. Nel 1990 è la volta dei gioielli in oro ed argento. L’anno successivo la sua eclettica ansia sperimentale si appropria di vari prodotti industriali di scarto, come il nylon, con cui ha creato l’opera intitolata Cascata. Nel 1993 compaiono le sculture Protoforme in lamiere di ferro liberamente e dall’aspetto volutamente archetipico e primordiale Infine, dopo i due Libri in ferro e in ferro ramato, ecco l’ultima esperienza della charta figurata, in forma di composizioni astratte di materia colorata ottenuta con impasti di carta a mano: una pittura che si fa scultura in rilievo, di leggera e delicata espressività, tutta giocata su accostamenti e sovrapposizioni che sin dai titoli stessi emulano atmosfere musicali.
Principali mostre recenti:
1995: Como, Villa Olmo. Collettiva internazionale “Miniartexil”
1995: Alba. Scultori italiani e francesi a confronto collettiva
1995: Cherasco. Personale a Palazzo Salmatoris “Dalla materia alle opere”
1994: Torino. collettiva 152ª Esposizione della Promotrice delle Belle Arti al Valentino